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L’arte (non tanto) segreta dell’Employer Branding

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By Antonio Argirò – HR Auditor


Oggi stiamo vivendo senza dubbio uno dei periodi più sfidanti per il recruiting: grandi dimissioni, Covid, smart working, generazioni lavorative a confronto e chi più ne ha più ne metta.

Di conseguenza le aziende si trovano ad affrontare situazioni senza precedenti, che forzatamente portano tutte (o quasi) le organizzazioni a fermarsi, riflettere e reinterpretarsi. Nei momenti più critici le organizzazioni hanno dimostrato di trovare soluzioni innovative, costruire tools ad hoc con il supporto dell’AI, cambiare approccio per sovvertire l’ordine naturale delle cose. E i risultati li conosciamo tutti: aumento dell’engagement, condivisione del purpose aziendale da parte dei dipendenti, benessere organizzativo alle stelle.

La domanda sorge quindi spontanea. Cosa è necessario per raggiungere tutto questo? Qual è l’arma segreta o l’asso nella manica che ci permette di arrivare a questi risultati?

La risposta è molto semplice: l’arte segreta (non tanto segreta) che accomuna tutti nel risolvere i mille problemi legati al reperimento di risorse e talenti rimane una: l’Employer Branding.

Ebbene sì, perché nonostante le organizzazioni stiano attraversando tempi feroci, non hanno mai rinunciato alla propria identità, all’insieme di soluzioni tangibili e non che li contraddistinguono sul mercato del lavoro e li distanziano dai propri competitors.

Qualche dato? In Italia, dal 2021 al 2023, i Top Employers che hanno attuato una valutazione costante del proprio Employer Branding sono aumentati del 6% (dal 64% al 70%), così come sono aumentate le aziende certificate che comunicano in maniera efficace il proprio Employer Branding a tutta l’organizzazione (dal 70% al 77% tra 2021 e 2023).

E ancora, tra il 2021 e il 2023 è cresciuto il numero delle organizzazioni Top Employers che monitorano la propria reputation come employer (dal 61% al 72%).
Dati che indicano l’attenzione crescente verso un’arte, quella dell’Employer Branding, capace di differenziare e valorizzare numerose aziende.

Ma nel concreto, come riuscirci?

 

Employer Branding Storytelling

Il know how sull’Employer Branding è ormai alla portata di tutte le aziende. Da quando il termine è stato coniato nel 1996 (The Employer Brand, S. Barrow e T. Ambler), il tema ha visto numerose interpretazioni, strategie, tecniche ed evoluzioni. Tuttavia, gli elementi che contraddistinguono l’Employer Brand possono essere così riassunti :

 

  • La percezione dell’azienda come Employer da parte dei dipendenti;
  • La percezione dell’azienda come Employer of Choice da parte dei candidati;
  • Il messaggio o la storia che l’azienda sta raccontando su di sé.

 

Il messaggio o la storia, definito anche come “storytelling”, rappresenta una delle tecniche più potenti ed efficaci per mettere in vetrina il proprio brand. Se le immagini patinate e gli slogan attrattivi rappresentano il punto di partenza, sono le storie dettagliate e autentiche che vendono l’azienda come un luogo desiderabile in cui lavorare.

 

Ma quali sono i vantaggi dello storytelling nell’Employer Branding? Creare una strategia di Employer Branding, capitalizzando sullo storytelling, può creare numerosi benefici, tra i quali:

  • Attirare i “candidati passivi”;
  • Differenziarsi dai competitor grazie alla creazione di contenuti unici, mostrando ai talenti perché la vostra azienda è migliore
  • Creare una vision, un purpose e una mission chiari per l'azienda;
  • Creare maggiore domanda e interesse per posizioni aperte, senza dover reperire attivamente nuovi talenti e traffico sui social media;

Trovare e creare delle storie e dei messaggi è incredibilmente importante. Ma può anche essere relativamente impegnativo. Ecco quindi alcuni elementi da tenere in considerazione durante la creazione dello storytelling:

  • Target: la maggior parte delle organizzazioni avrà un tipo specifico di persona o una serie di tratti che vorranno vedere nei loro candidati. Questi tratti costituiscono il vostro target.
  • Employee Value Proposition: cosa vi rende diversi e unici dagli altri employers? Trovare storie irripetibili all’interno della vostra organizzazione permette di rendervi appealing agli occhi del vostro target.
  • Contenuto: questo è uno dei momenti più importanti, decidere di cosa parlare. Le testimonianze autentiche dei vostri dipendenti saranno la priorità? O un video ad effetto? Oppure un tour virtuale dell’ufficio? Una volta stabiliti target ed evp, la definizione del contenuto sarà più semplice.
  • Autenticità: non dovremmo sottolinearlo, ma l’onestà e l’autenticità del contenuto sono molto importanti all’interno dello storytelling. I candidati saranno capaci di riconoscere storie poco convincenti; posizionarsi per qualcosa che non si è veramente rischia di creare danni di immagine a lungo termine.
  • Misurare, testare, perfezionare: per quanto possa essere cucita su misura, non c’è garanzia che la strategia di Employer Branding Storytelling abbia sempre lo stesso impatto sul vostro target. Ecco perché è importante misurare sempre il successo dei contenuti brandizzati, testare nuove varianti e perfezionare il vostro approccio in base ai dati.

Conclusioni

Come abbiamo potuto vedere, lo Storytelling rappresenta un elemento efficace per la vostra strategia di Employer Branding. Tenete sempre presente il  vostro target, cosa rende unica la vostra organizzazione e le persone al suo interno e adottate le adeguate strategie di comunicazione per il vostro messaggio. Questa combinazione di creatività, pianificazione e miglioramento costante può aiutare le aziende a creare un racconto coinvolgente dell'Employer Branding che catturerà l'attenzione dei candidati che cercate.

L’arte (non tanto) segreta dell’Employer Branding è stata svelata.

 

Table of contents
L’arte (non tanto) segreta dell’Employer Branding
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