Oggi stiamo vivendo senza dubbio uno dei periodi più sfidanti per il recruiting: grandi dimissioni, Covid, smart working, generazioni lavorative a confronto e chi più ne ha più ne metta.

Di conseguenza le aziende si trovano ad affrontare situazioni senza precedenti, che forzatamente portano tutte (o quasi) le organizzazioni a fermarsi, riflettere e reinterpretarsi. Nei momenti più critici le organizzazioni hanno dimostrato di trovare soluzioni innovative, costruire tools ad hoc con il supporto dell’AI, cambiare approccio per sovvertire l’ordine naturale delle cose. E i risultati li conosciamo tutti: aumento dell’engagement, condivisione del purpose aziendale da parte dei dipendenti, benessere organizzativo alle stelle.

La domanda sorge quindi spontanea. Cosa è necessario per raggiungere tutto questo? Qual è l’arma segreta o l’asso nella manica che ci permette di arrivare a questi risultati?

La risposta è molto semplice: l’arte segreta (non tanto segreta) che accomuna tutti nel risolvere i mille problemi legati al reperimento di risorse e talenti rimane una: l’Employer Branding.

Ebbene sì, perché nonostante le organizzazioni stiano attraversando tempi feroci, non hanno mai rinunciato alla propria identità, all’insieme di soluzioni tangibili e non che li contraddistinguono sul mercato del lavoro e li distanziano dai propri competitors.

Qualche dato? In Italia, dal 2021 al 2023, i Top Employers che hanno attuato una valutazione costante del proprio Employer Branding sono aumentati del 6% (dal 64% al 70%), così come sono aumentate le aziende certificate che comunicano in maniera efficace il proprio Employer Branding a tutta l’organizzazione (dal 70% al 77% tra 2021 e 2023).

E ancora, tra il 2021 e il 2023 è cresciuto il numero delle organizzazioni Top Employers che monitorano la propria reputation come employer (dal 61% al 72%).Dati che indicano l’attenzione crescente verso un’arte, quella dell’Employer Branding, capace di differenziare e valorizzare numerose aziende.

Ma nel concreto, come riuscirci?

 

Employer Branding Storytelling

Il know how sull’Employer Branding è ormai alla portata di tutte le aziende. Da quando il termine è stato coniato nel 1996 (The Employer Brand, S. Barrow e T. Ambler), il tema ha visto numerose interpretazioni, strategie, tecniche ed evoluzioni. Tuttavia, gli elementi che contraddistinguono l’Employer Brand possono essere così riassunti :

 

 

Il messaggio o la storia, definito anche come “storytelling”, rappresenta una delle tecniche più potenti ed efficaci per mettere in vetrina il proprio brand. Se le immagini patinate e gli slogan attrattivi rappresentano il punto di partenza, sono le storie dettagliate e autentiche che vendono l’azienda come un luogo desiderabile in cui lavorare.

 

Ma quali sono i vantaggi dello storytelling nell’Employer Branding? Creare una strategia di Employer Branding, capitalizzando sullo storytelling, può creare numerosi benefici, tra i quali:

Trovare e creare delle storie e dei messaggi è incredibilmente importante. Ma può anche essere relativamente impegnativo. Ecco quindi alcuni elementi da tenere in considerazione durante la creazione dello storytelling:

Conclusioni

Come abbiamo potuto vedere, lo Storytelling rappresenta un elemento efficace per la vostra strategia di Employer Branding. Tenete sempre presente il  vostro target, cosa rende unica la vostra organizzazione e le persone al suo interno e adottate le adeguate strategie di comunicazione per il vostro messaggio. Questa combinazione di creatività, pianificazione e miglioramento costante può aiutare le aziende a creare un racconto coinvolgente dell’Employer Branding che catturerà l’attenzione dei candidati che cercate.

L’arte (non tanto) segreta dell’Employer Branding è stata svelata.